Condizionatore in condominio: non serve autorizzazione se non altera il decoro

La Cassazione fa chiarezza: l’installazione di un condizionatore nelle parti comuni del condominio non richiede l’autorizzazione dell’assemblea se non altera il decoro architettonico dell’edificio.

È quanto stabilito dalla sentenza n. 17975/2024, che ribalta un orientamento giurisprudenziale precedente e offre nuove indicazioni per i condomini.

Nel caso specifico, la Suprema Corte ha accolto il ricorso di una donna che si era vista negare l’autorizzazione all’installazione di quattro condizionatori nel cortile condominiale. La donna era stata anche obbligata a rimuovere i condizionatori già installati.

La Cassazione ha cassato la decisione, ritenendo che la Corte d’appello non avesse adeguatamente motivato il divieto di installazione. In particolare, non era stato chiarito se i condizionatori avessero effettivamente compromesso il decoro architettonico o ridotto il godimento delle parti comuni da parte degli altri condomini.

Inoltre, la Corte ha rilevato che l’obbligo di autorizzazione era stato introdotto solo dopo l’installazione dei condizionatori, violando il principio di irretroattività delle norme.

Secondo la Cassazione, l’articolo 1120 del Codice Civile consente a ciascun condomino di installare un condizionatore nelle parti comuni senza richiedere l’autorizzazione, a patto che l’intervento non comporti modifiche strutturali. L’eventuale diniego all’installazione può avvenire solo se l’impianto arrechi un concreto pregiudizio agli altri condomini, alterando il decoro architettonico o limitando il loro uso delle parti comuni.

Nella nuova pronuncia, la Cassazione ha precisato che il limite alle modifiche delle parti comuni non deve essere interpretato in modo troppo restrittivo. Non è infatti necessario che ogni cambiamento sia insignificante o apporti un vantaggio diretto ai singoli condomini.

La Suprema Corte ha quindi rinviato la causa alla Corte d’appello, che dovrà valutare se l’installazione dei condizionatori abbia effettivamente causato un deterioramento del decoro architettonico o una riduzione del godimento delle parti comuni tale da giustificarne la rimozione.

La sentenza rappresenta un importante chiarimento per i condomini e offre nuove garanzie a chi desidera installare un condizionatore senza dover affrontare ostacoli burocratici ingiustificati.